La protezione di cani e gatti contro i parassiti è importantissima, scopriamo come gestirla nel modo corretto.
Esistono in commercio ormai diversi tipi di antiparassitari, con modalità di applicazione e spettro di azione differenti; per questo motivo è necessario chiedere sempre al medico veterinario di fiducia consigli sull'uso dell'antiparassitario nel cane e nel gatto.
Fino a qualche anno fa veniva consigliato l'uso dell'antiparassitario solo nel periodo primaverile-estivo, mentre ora, in considerazione del ciclo vitale di pulci, zecche e pidocchi, della loro capacità di sopravvivere a condizioni ambientali estreme e dei cambiamenti climatici in corso, si preferisce ampliare il periodo di applicazione a quasi tutto l'anno.
La scelta della molecola varia a seconda del periodo, dell'ambiente in cui vive l'animale e dell'eventuale convivenza di specie animali diverse: alcuni antiparassitari possono infatti risultare tossici e letali per il gatto e assolutamente adatti e innocui nel cane.
L'utilizzo corretto di tali presidi permette al proprietario di coprire l'animale dall'attacco dei più comuni parassiti ed evitare una serie di malattie di cui zecche e pulci sono portatrici. Molti nuovi antiparassitari, inoltre, che sono però utilizzabili solo per i cani perché tossici per i gatti, hanno una funzione insetto-repellente ed esplicano un'efficace azione barriera contro le punture dei flebotomi, vettori di leishmaniosi.
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